"Sciocchi, non vi accorgete di essere felici?"
di Simone Baroncia
Luigi Rocchi, nasce a Roma il 19 Febbraio 1932 muore a Macerata il 26 Marzo 1979 all'età di 47 anni, dopo averne passati 28 immobile mani e piedi, in un letto, colpito da distrofia muscolare progressiva.
Il primo a ribellarsi è lui, che attraversa tutte le fasi della difficile convivenza con la malattia: tristezza prima, crisi esistenziale poi, cui si aggiunge una crisi di fede e una ribellione fino all’orlo della disperazione. A salvarlo in extremis, dice lui, è la frase ‘Luigino, Gesù ti ama’, che la mamma, come una cantilena, gli ripete da quando è piccolo, tanto più vera se si considera il cammino di fede che questa donna semplice ha dovuto compiere per arrivare ad accettare la malattia del figlio ed a tenerselo in casa, contrariamente all’abitudine dell’epoca di ricoverarlo in qualche istituto.
Attingendo a quanto l’Azione Cattolica gli ha trasmesso in adolescenza ed alla preghiera che diventa il respiro della sua giornata, arriva alla conclusione che ‘quando si è una candela che si consuma si può scegliere di ardere in cantina o su un altare’.
E’ in corso a Roma la causa di Beatificazione. Riportiamo un suo breve articolo scritto per il ‘Messaggero di Sant’Antonio’ il 25 ottobre 1975; un estratto dell’omelia della messa celebrata da mons. Claudio Giuliodori il 30 marzo del 2009 (trentennale della morte).