martedì 18 marzo 2014

La veste adeguata

La 4^ scheda di approfondimento per la formazione di adulti e giovani.

Grazie alla competenza e professionalità del prof. Stefano D'Amico, pubblichiamo la quarta scheda di approfondimento per la formazione di giovani ed adulti sul tema della Giustizia.

Hans Holbein il giovane "Gli Ambasciatori"
Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senza l'abito nuziale? E quello ammutolì. (Mt 22, 11-12).
Lo sappiamo tutti che l'abito non fa il monaco. Le apparenze non ci devono ingannare. Ma ci sono occasioni in cui l'abito adeguato, quello giusto-al posto giusto-nel momento giusto è molto importante e non per questioni estetiche. Me lo hanno insegnato i miei vecchi: per tutta la settimana vestiti con gli abiti da lavoro, i pantaloni rattoppati di mio nonno contadino e la tuta sporca di grasso di mio padre operaio, simboli di una vita povera (ma non misera) e di duro lavoro. Ma la domenica si mettevano il vestito della festa, con la cravatta, il fazzoletto e le scarpe lucide - e a me sembravano Gran Signori - e andavano a messa in città e poi a fare due chiacchierare in piazza con il vestito buono a dirsi e a dire a tutti che anche loro erano Uomini, con la dignità, l'onore e la coscienza a posto di chi sapeva quale posto e ruolo occupavano nel mondo.

domenica 16 marzo 2014

La lectio divina del 9 marzo

La riflessione del vescovo Claudio all'Abbadia di Fiastra

Per chi non ha potuto partecipare ecco la lectio divina del 9 marzo scorso.

mercoledì 12 marzo 2014

Un anno con papa Francesco

Il 13 marzo un anno di magistero
di Simone Baroncia


Fratelli e sorelle buonasera, voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma e sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo alla fine del mondo...ma siamo qui”. Sono queste le prime parole, pronunciate il 13 marzo 2013, del primo Papa Francesco della storia della Chiesa cattolica, Jorge Mario Bergoglio, argentino, 76 anni, gesuita, 266^ Pontefice.
Tanti avvenimenti e tanti discorsi, spesso a braccio, che hanno costretto molti giornalisti a vere ‘acrobazie’ linguistiche, ma anche una nuova vitalità per la Chiesa, come il discorso pronunciato al Celam (Conferenza episcopale latino americana), durante la Giornata Mondiale della Gioventù, svoltasi nel luglio scorso in Brasile. Esso conteneva i principi del suo ‘mandato’ papale, in cui auspicava un rinnovamento interno della Chiesa in dialogo con il mondo per una pastorale della misericordia, perché la Chiesa non è una ONG.

venerdì 7 marzo 2014

Mia madre Chiesa risolverà tutto.

Dal blog di Costanza Miriano "rubiamo" una bella riflessione sull'amore.
(fonte "Il Foglio" del 6 marzo 2013)


Credo che sia ormai ufficiale: non sarò mai una vaticanista. Ci sono realtà con cui uno deve fare i conti. Eppure era il mio sogno. D’altra parte anche atletica leggera l’ ho cominciata perché ero innamorata di Sara Simeoni, ma poi ho scoperto che l’asticella mi metteva l’ansia e mi tuffavo sul tappetone passandoci sotto. In compenso ero bravissima nel riscaldamento (ho ripiegato sul mezzofondo).
Volevo fare la vaticanista, ma sono troppo figlia della Chiesa per essere in grado di leggerne in filigrana movimenti interni, fila politiche, correnti. Aspetto con abbandono filiale le sue decisioni, e mi godo enormemente il privilegio di avere una madre tanto esperta, intelligente, prudente. Credo che la Chiesa raccolga le migliori intelligenze del nostro tempo, credo che credere affini il logos e scolpisca come con uno scalpello l’intelligenza dell’uomo.
Non ho paura del sinodo, so che è un cammino. So che ha sempre avuto questo metodo di lavoro – partire dalle istanze del reale per rispondere. So che i questionari si sono sempre fatti, i lineamenta sono le domande preliminari, non le risposte. Quello che è cambiato in questo caso è semmai la pubblicità e la risonanza, di cui forse non è sempre consapevole, paradossalmente, il Papa comunicatore, quello della copertina di Time.