domenica 26 gennaio 2020

Abitare da credenti la città

Appunti dalla lectio di inizio avvento


Pubblichiamo alcuni appunti presi durante la lectio di inizio Avvento svolta, da Giuseppe Notarstefano, vice presidente nazionale adulti dell'Azione Cattolica Italiana, il 1° dicembre scorso presso i locali del Centro di Ascolto e Prima Accoglienza di Rampa Zara, sul brano-icona dell'anno associativo Mt 25, 31-46.
Lungi dall'essere la fedele trascrizione del bellissimo e profondo intervento di Giuseppe, al cui giudizio, peraltro, non l'abbiamo neanche preventivamente sottoposto, vuole essere solo la testimonianza della sensibilità di chi ha partecipato perché possa divenire stimolo per tutti per ulteriori riflessioni sul tema,in questo cammino di avvicinamento al momento assembleare del 1° marzo prossimo.

Leggiamo questa lectio sia nel tempo di Avvento che oggi ha inizio, sia nel luogo che ci ospita, la porta di una città che assume la vocazione dell'accoglienza.
Da notare subito l'insistenza sulla strategia del "piccolo" che richiama alla mente il magistero di papa Francesco, impegnato a stigmatizzare l'imbarbarimento di questo nostro tempo con tutta la sua fatica a vivere l'accoglienza.
L'altro tema è quello del "giudizio" che, però, Gesù impartisce da un trono tutto speciale, quello della croce che pertanto rimanda alla misericordia come architrave di tutta la Chiesa.
Interessante notare che nell'azione di discernimento che Gesù compie con il racconto, le capre (cioé i cattivi di turno) sono, all'interno di un gregge, gli animali più gragili, ben più delicate delle pecore (solitamente associate ai buoni) evidentemente più corazzate dall'amore che vivono e donano.
Mi piace in proposito ricordare San Giovanni della Croce laddove scrive che "alla sera della vita saremo giudicati sull'amore"; siamo cioé chiamati a vivere spazi sempre più inclusivi, sperimentando la misericordia, quella stessa che già ci è stata donata.
Capita, come associazione, di percepirsi come un qualcosa che si scioglie, di sentire, in ciò che si fa, la fatica dell'apparentemente inutile .L'importante in queste occasioni è non dimenticare mai il Vangelo del "sale" che si scioglie per dare sapore a tutta la massa.
È questo un tempo in cui si parla tanto di "merito"; secondo Gesù, però, il giudizio non è una questione di "merito" ma tutt'altro: la divisione pecore/capre è forse espresione di una cura pedagogico-pastorale in cui la misericordia sconvolge la categoria del merito proprio a partire dai "più piccoli".