La lettera del vescovo Nazzareno e della Presidenza e Consiglio diocesani all'Azione Cattolica
con una riflessione comune il Vescovo Nazzareno, la Presidenza e il Consiglio diocesani di Azione Cattolica, abbiamo riascoltato il Papa che si indirizzava all’AC nazionale nel 150° e ci siamo chiesti cosa significhi per noi, a Macerata e soprattutto nel nostro territorio diocesano da considerare sempre più in maniera unitaria: “ripartire dalle parrocchie e mettersi in politica con la P maiuscola”.
La parrocchia, di cui parla il Papa, non è una delle 67 micro parrocchie in cui è suddivisa ed un po’ polverizzata la nostra diocesi.
Quando un Papa argentino, vescovo di una città di 3 milioni di abitanti come Buenos Aires parla di parrocchia, pensa alla concretezza di un territorio ampio e ad una realtà comunitaria numerosa ed almeno un poco organizzata a livello laicale, servita da più preti, anche se ha un parroco di riferimento. Le nostre realtà parrocchiali, spesso piccole ed oggi con un solo prete e pochi laici che agiscono di solito in maniera individualistica, rischiano invece di essere strutture chiuse in sé stesse e diventare spazi dal facile clericalismo, sia dei preti che dei laici.
Il Papa ha detto che una parrocchia non deve essere chiusa, ma aperta e missionaria.
E noi che parrocchia sogniamo?