giovedì 17 gennaio 2013

Uniti nella giustizia

La settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.


Dal 18 al 25 gennaio si celebra la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani proponendo una riflessione sul testo biblico di Michea, nella ricorrenza del Concilio Vaticano II: “Quale offerta porteremo al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gli offriremo in sacrificio vitelli, di un anno? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati? In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene, quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio”. Mentre il giorno precedente, 17 gennaio, si celebra la giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, incentrata sulla settima Parola: ‘Non commettere adulterio’: “Nella sua visita alla Sinagoga di Roma Benedetto XVI, ha voluto sottolineare in maniera ancora più chiara quanto aveva già affermato nella sinagoga di Colonia sulla comune responsabilità che gli ebrei e i cristiani hanno di fronte alle ‘Dieci parole’. In questa prospettiva, sono vari i campi di collaborazione e di testimonianza che si aprono davanti a ebrei e cristiani, uniti da comuni aspirazioni”.
Nell’invitare i cristiani a riunirsi nella preghiera il presidente della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo della CEI, mons. Mansueto Bianchi, il presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, pastore Massimo Aquilante, ed il metropolita Gennadios, arcivescovo ortodosso d’Italia e di Malta ed esarca per l’Europa Meridionale, hanno spiegato la scelta: ... (continua a leggere)

mercoledì 9 gennaio 2013

Un pellegrinaggio di pace e speranza

Il messaggio del papa per la giornate mondiale del migrante 2013.

di Simone Baroncia

Domenica prossima (13 gennaio) è il battesimo di Gesù e la Chiesa Cattolica lo celebra con la 99^ Giornata del Migrante e del Rifugiato, mettendo a tema ‘Le migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza’, a 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II, ed a 60 anni dalla promulgazione della Costituzione Apostolica ‘Exsul familia’, in questo Anno della fede. Infatti papa Benedetto XVI, nel messaggio, ricorda che la Costituzione pastorale ‘Gaudium et Spes’ ha sottolineato che “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”; alcuni anni dopo il venerabile papa Paolo VI nell’enciclica ‘Popolorum Progressio’ ha definito la Chiesa ‘esperta in umanità’, ed il beato Giovanni Paolo II, nell’enciclica ‘Centesimus Annus’ ha affermato come la persona umana sia “la prima via che la Chiesa deve percorrere nel compimento della sua missione ..., la via tracciata da Cristo stesso”. Infine lo stesso papa Benedetto XVI, nell’enciclica ‘Caritas in veritate’ ha riaffermato il principio che ... (continua a leggere)

giovedì 3 gennaio 2013

La giornata mondiale della pace

Beati gli operatori di pace
di Simone Baroncia


Ormai è buona tradizione che il 1 gennaio venga divulgato dal papa un messaggio per la Giornata mondiale della Pace, che fu istituita dal venerabile papa Paolo VI il 1 gennaio 1968: è un’occasione per approfondire i temi del nostro vivere. Quindi è tradizione che il papa proponga un tema e dia linee capaci di generare un proficuo dibattito per declinare il nome della pace nel mondo. Il testo proposto per la giornata mondiale della pace del 2013 ha un senso profondo e attuale, che non sta nella questione dell’aborto, dei matrimoni omosessuali o dell’eutanasia, come nella lotta alla massimizzazione del profitto o a chi vuole smantellare lo stato sociale o nell’essere a favore dello sviluppo sostenibile. Queste sono conseguenze di un senso più profondo che consiste nel leggerle all’interno di una visione ‘integrale’ sull’uomo. E quindi la prevalenza di letture unilaterali, parziali e superficiali, come è avvenuto al messaggiodi papa Benedetto XVI, che ha voluto dedicare il messaggio di questo anno agli operatori di pace, impone una lettura completa del messaggio stesso, fin dal suo preambolo, per comprendere bene il finale: .. (continua a leggere)