domenica 22 novembre 2015

Non temete …

In preghiera per le vittime di Parigi e di tutto il mondo.

Dal cammino di formazione per adulti e adulti-giovani, in collaborazione con il gruppo adulti della parrocchia di Santa Croce, pubblichiamo la traccia dell'incontro di preghiera per le vittime degli attentati di Parigi, Beirut e del Sinai, basato su scritti di Tiziano Terzani e mons. Mansueto Bianchi, assistente nazionale dell'Azione Cattolica.
(scarica la scheda per la preghiera o segui la traccia di riflessione riportata di seguito, completa di canti, letture, commento al vangelo di don Ugo Ughi, già viceassistente nazionale di Azione Cattolica e preghiere)


Introduzione
Pietà per questi poveri corpi!
E pietà per la disperazione dei vivi 
che devono raccoglierli e ricomporli …
Stasera, Signore, siamo frastornati ed attoniti
per l’enormità della violenza cui abbiamo assistito,
e il dolore e l’orrore insinuano nelle nostre menti, 
ribelli pensieri d’odio e vendetta
che non avremmo mai creduto di possedere!
Forse abbiamo perso la misura di chi siamo,
il senso di quanto fragile ed interconnesso sia il mondo in cui viviamo,
e ci illudiamo di poter usare una dose, magari “intelligente”, di violenza
per mettere fine alla terribile violenza altrui.
La violenza, invece, genera solo violenza …

Celebrante
Ti affidiamo Signore con questo momento di preghiera
tutte le vittime innocenti, i profughi, i bambini, i mutilati,
quelli che piangono un loro caro e tutti i morti durante i conflitti.
E preghiamo anche per i responsabili delle ingiustizie e per i carnefici
perché si sciolgano la durezza e l’insensibilità dei cuori
che impediscono di vedere il fratello, dietro il volto di ogni perseguitato.
Uniti alle preghiere di tutti gli uomini di buona volontà
chiediamo la tua misericordia su di loro e su noi tutti.

Dal libro della Genesi
Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: "Dov'è Abele, tuo fratello?". Egli rispose: "Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?". Riprese: "Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". Disse Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà". Ma il Signore gli disse: "Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse. Caino si allontanò dal Signore e abitò nella regione di Nod, a oriente di Eden.
Ora Caino conobbe sua moglie, che concepì e partorì Enoc; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoc, dal nome del figlio.
Riflessione
la politica, nella sua espressione più nobile, nasce dal superamento della vendetta e la cultura occidentale ha le sue radici più profonde in alcuni miti, come quello di Caino e quello delle Erinni, intesi da sempre a ricordare all’uomo la necessità di rompere il circolo vizioso della vendetta per dare origine alla civiltà.
Caino uccide il fratello, ma Dio impedisce agli uomini di vendicare Abele e, dopo aver marchiato Caino - un marchio che è anche una protezione - lo condanna all’esilio dove quello fonda la prima città.
La vendetta non è degli uomini, spetta a Dio.
Sentiamo forte, in questi momenti, il bisogno di parole diverse, di gesti inauditi …
Ma dove sono oggi i santi ed i profeti? Davvero, ce ne vorrebbe almeno uno!
Ci rivorrebbe un San Francesco …
C’è bisogno di mettersi in cammino su questa strada,
anzi, abbiamo urgente bisogno di santità, dove la “esse” minuscola è intenzionale.
Perché la santità mostra la bellezza dell’umano; la santità seduce, la santità persuade,
la santità evangelizza; la santità fa come Dio: porta il centro nella periferia
e mette la periferia al centro.
Salmo 56
Rit. In Dio confido, non avrò timore.
Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita,
un aggressore tutto il giorno mi opprime.
Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici,
numerosi sono quelli che dall'alto mi combattono........Rit.
Nell'ora della paura io in te confido.
In Dio, di cui lodo la parola,
in Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un essere di carne?.......Rit.
Travisano tutto il giorno le mie parole,
ogni loro progetto su di me è per il male.
Congiurano, tendono insidie,
spiano i miei passi, per attentare alla mia vita........Rit.
I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?
Allora si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato;
questo io so: che Dio è per me........Rit.
Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto:
ti renderò azioni di grazie,
perché hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei piedi dalla caduta,
per camminare davanti a Dio
nella luce dei viventi........Rit.
dalla lettera di San Paolo apostolo agli Efesini
Vi prego quindi di non perdervi d'animo a causa delle mie tribolazioni per voi: sono gloria vostra. Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell'uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e di conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
Riflessione
Il Natale di consegna il volto di un Dio “estremo”, che si è fatto, Lui stesso, periferia; ha compiuto l’esodo verso la storia, si è lasciato “rapire” in estasi dalla creatura, ed è diventato “noi”, perché noi potessimo diventare “Lui”. Con l’evento del Natale il Dio cristiano ha posta il centro nell’estremità, ha piantato la sua tenda in quella periferia che è l’umanità.
Il Dio che noi crediamo, che raccontiamo al mondo, che cerchiamo di vivere, è dunque un uomo di periferia.
Il rapporto del Natale con la periferia mette in cammino anche noi … ci mette in cammino verso quelle periferie che portiamo dentro, che ci abitano il cuore. Sono le zone atee della nostra vita, sono quei momenti, comportamenti, relazioni che vagano lontani dal Vangelo. Occorre che ci lasciamo raggiungere, che ci riconsegniamo al Vangelo, occorre che permettiamo al Signore di diventare carne e sangue di quei momenti, di quei frammenti di vita.
Dal vangelo secondo Luca

Celebrante
Fratelli, eleviamo al Padre la nostra preghiera,
perché per mezzo di Cristo, il grande innocente,
trovino significato e redenzione le sofferenze di chi, ogni giorno nel mondo,
soffre la persecuzione e la morte. Diciamo insieme
Ascoltaci o Signore
Celebrante
Affidiamo ora alla misericordia del Padre,
con le parole che Gesù ci ha insegnato,
l’angoscia e il dolore dei terribili eventi di questi giorni,
in tutte le parti del mondo
perché con il dono del Suo Spirito
impariamo a camminare tutti insieme come fratelli:
Padre nostro ...
Preghiamo insieme:
Signore dammi il tormento della pace,
la certezza che la pace è possibile,
il coraggio di volere la pace.
Signore liberami dalla rassegnazione
che accetta per gli altri
ciò che non voglio per me.
Signore fammi sicuro e libero
geloso dei miei sogni di pace
instancabile nel realizzarli.
Signore apri il mio cuore ad amare
sempre e tutti senza eccezioni
senza aspettare nessuna risposta.
Signore liberami dall'invidia,
gelosia e sfiducia inutili scuse al mio egoismo.
Signore ostacoli e difficoltà,
insuccessi e delusioni
non generino mai scelte violente.
Signore Tu hai conquistato la pace
con la tua morte e resurrezione
e l'hai messa nelle mie mani.
Signore non voglio tradire il tuo dono
voglio viverlo e offrirlo al mondo
perché creda che Tu sei con noi.
Signore «Pace in terra agli uomini»
è annuncio, è realtà sicura:
nelle mie mani sia un dono per tutti
Celebrante
Il Signore conceda alla nostra fede vacillante
il dono della speranza portata dal soffio del Suo Spirito
perché sappiamo intravedere sempre,
anche nei momenti più bui della nostra vita,
la luce del volto del volto di Gesù,
immagine bella e perfetta del volto di ogni fratello.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre, Figlio e Spirito Santo
scenda su di voi e con voi rimanga sempre.
Amen

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