venerdì 14 febbraio 2014

Il posto dell’Azione Cattolica nella Chiesa

Il ruolo dell'A.C. nel magistero di Giovanni XXIII
di Simone Baroncia

Papa Giovanni XXIII nacque a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, il 25 novembre 1881, primo figlio maschio di Marianna Mazzola e di Giovanni Battista Roncalli. Il 13 luglio 1904 conseguì il dottorato in teologia… L’elezione, il 28 ottobre 1958, del settantasettenne Cardinale Roncalli a Successore di Pio XII rivelò uno stile che rifletteva la sua personalità umana e sacerdotale, rappresentato dal Concilio Vaticano II, il cui annuncio fu dato nella basilica di S. Paolo il 25 aprile 1959… Papa Giovanni XXIII fu dichiarato beato da Papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000. Il 5 luglio 2013 Papa Francesco ha firmato il decreto per la canonizzazione di Giovanni XXIII che avverrà il 27 aprile 2014…
Il 10 gennaio 1960 papa Giovanni XXIII diede udienza alla Gioventù Femminile Romana di Azione Cattolica per il quarantennale della sua costituzione: “Nella Nostra città e diocesi di Bergamo eravamo stati per l'innanzi molto bene occupati nella fondazione della Unione Donne, nell'avviamento dei primi Circoli femminili e nella Sezione Sociale della Giunta Diocesana. LasciateCi confidare, con quella commozione che potete immaginare, che di questo ministero, di cui fummo sempre tanto e tanto contenti, Noi siamo debitori al Nostro grande Vescovo, Monsignor Giacomo Maria Radini Tedeschi, meritamente chiamato ‘Araldo dell'Azione Cattolica’, e ad alcuni bravi e buoni laici, il cui ricordo ancora Ci intenerisce.
Il Papa, che vi parla, è dunque da oltre 50 anni a servizio dell'Azione Cattolica : ne conobbe, attraverso indagini di archivio, gli inizi lontani: ne esperimentò le difficoltà e gli entusiasmi: fu in grado di capire le evoluzioni e gli adattamenti di tempi e di luoghi. Egli ben sa quanto l'Azione Cattolica debba ai nostri cari sacerdoti, particolarmente ai parroci, ed a tante anime generose, disinteressate, il cui nome, noto soltanto a Dio, è iscritto nel gran libro della vita…
L'Azione Cattolica adiutorium del Clero. Che è quanto dire la collaborazione dei laici all'apostolato gerarchico, secondo la definizione classica del vostro Sodalizio. Questo aiuto e collaborazione non è espressione di un entusiasmo momentaneo: e non è neppure, cosa del resto assai lodevole in altri settori, la custodia pura e semplice di antiche e care tradizioni. Esso esprime e suggella, in unione col sacerdozio cattolico, la consonanza di ideali e di amore per l'Adveniat Regnum tuum su tutta la terra, e per la salvezza delle singole anime. Questo adiutorium nasce da una formazione perfetta, che diviene consapevolezza di alti doveri, accettati come per una santa vocazione; ed al tempo stesso determinazione a compiti nuovi e sacri, adempiuti con l'amore dell'apostolo e del missionario.
L'Azione Cattolica è inoltre speculum, ‘specchio’ di unione ordinata, disciplinata e concorde.
Lo spettacolo che i figli della Chiesa Cattolica si apprestano a dare, sia nella celebrazione sinodale Romana, che vuole offrirsi in umile esempio ed incoraggiamento alle diocesi del mondo intero, sia nella preparazione del più vasto avvenimento del Concilio Ecumenico, contiene in sé il segreto di una germinazione novella, di una attrattiva irresistibile. Per conformarsi a questo spirito, l'Azione Cattolica deve essere ed apparire una: una nell'ordine metodico del suo procedere; una nella disciplina ben compresa e volentieri accettata da tutti; una nella concordia che riesce a mettere insieme le buone idee, e ad assommare le ricchezze comuni.
In ultimo, l'Azione Cattolica è signaculum, ‘segno luminoso’, dei tempi moderni. Nel Graduale della Messa del 4 gennaio, in onore di San Gaspare del Bufalo, autentico apostolo Romano, che può ben essere annoverato tra i precursori del vostro Movimento, abbiamo come intravvisto il signaculum della Azione Cattolica in quelle arcane parole della Apocalisse: E vidi un altro Angelo, che volava per mezzo il cielo, e aveva il Vangelo eterno, per evangelizzare gli abitatori della terra… Questo è il signaculum in faccia alle genti, il vostro segno distintivo per le necessità ed esigenze dei tempi moderni: che non consiste in cose complicate, o in vistose singolarità, ma nella chiarezza del programma, nella bontà dei metodi, nella semplicità della parola; doti che attraggono ed avvincono, e fanno arrivare presto e sicuramente allo scopo prefisso”.

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